Moltissime persone approfittano del periodo invernale per praticare sport stagionali quali lo sci alpino o di fondo, lo snowboard, lo slittino, il pattinaggio su ghiaccio o anche solo per fare qualche camminata sulla neve, magari con le ciaspole.
Gli sport invernali vengono praticati a ogni età: dai bambini che si cimentano con le prime lezioni di sci, agli anziani in buona forma fisica che preferiscono sperimentare lo sci di fondo o fare attività più semplici (almeno in apparenza), come le passeggiate in montagna. Tutte queste attività, tuttavia, possono essere causa di traumi, soprattutto se non vengono praticate in sicurezza e con l’attrezzatura adeguata.
In particolare, possono verificarsi tipologie di infortunio diverse in relazione all’articolazione o alla struttura anatomica che viene maggiormente sollecitata o coinvolta in un determinato gesto sportivo.
Una caduta sciando, pattinando o anche semplicemente passeggiando sulla neve può causare un infortunio agli arti superiori (spalla, braccio, polso). Tuttavia gli sport invernali rappresentano un fattore di rischio molto rilevante soprattutto per gli infortuni al ginocchio: basti pensare che nello sci alpino e nello snowboard, l’area del corpo più colpita dai traumi è proprio l’articolazione del ginocchio.
Gli infortuni più frequenti
Oltre a lesioni muscolari, lussazioni e fratture ossee (a carico della spalla, della caviglia, della gamba o, soprattutto nello snowboard, del polso), nelle persone che praticano sci sono molto comuni i traumi a carico del ginocchio.
In particolare, tra le lesioni più frequenti:
- lesioni del legamento collaterale mediale
- lesioni del legamento crociato anteriore (il legamento che maggiormente contribuisce alla stabilità al ginocchio)
- lesioni combinate, specialmente negli sportivi a livello professionistico
- lesioni del menisco
In generale, le lesioni a carico dei legamenti sono correlate a un eccesso di energia caricata sull’articolazione che provoca, ad esempio, una torsione o rotazione anomala del ginocchio e il superamento di una posizione di stabilità.
Le lesioni legamentose più gravi possono richiedere il ricorso a un intervento chirurgico di ricostruzione del legamento danneggiato.
Per ridurre il rischio di infortuni sulle piste da sci è opportuno seguire alcune semplici accortezze come: effettuare programmi di riscaldamento e stretching specifici prima di iniziare a svolgere l’attività sportiva, utilizzare sempre equipaggiamenti protettivi adeguati e attrezzature di qualità e appropriate alle proprie capacità tecniche, rispettare le regole dello sport che si sta praticando e non esitare a fermarsi se si avvertono stanchezza o dolore.
Che cosa fare in caso di infortunio?
Uno degli infortuni al ginocchio più frequenti sulle piste da sci è la lesione del legamento crociato anteriore. In tal caso la persona può percepire il rumore della rottura del legamento stesso; magari all’inizio riesce a continuare a sciare, ma poi il ginocchio si gonfia e comincia a “cedere”, dal momento che è stato coinvolto proprio il legamento che maggiormente contribuisce alla stabilità al ginocchio.
In generale, dopo qualsiasi infortunio al ginocchio sulle piste da sci è importante rivolgersi a una struttura sanitaria per definire, mediante l’esame clinico e opportuni approfondimenti diagnostici (radiografia, TAC o risonanza magnetica), la tipologia e l’entità del trauma.
In base a questi riscontri, lo specialista ortopedico potrà delineare la strategia di trattamento più idonea al caso (chirurgica o non chirurgica), in relazione non solo alla tipologia e all’entità della lesione, ma anche alle aspettative del paziente in termini di ritorno all’attività sportiva.
In caso di rottura del legamento crociato anteriore, per esempio, nei pazienti che vogliono tornare a praticare l’attività sportiva, il gold standard è rappresentato dall’intervento chirurgico di ricostruzione legamentosa mediante trapianto di tessuto tendineo autologo (ossia prelavato dal paziente stesso).
Il ritorno alla quotidianità
Dopo un infortunio sportivo al ginocchio, come peraltro a qualsiasi altra articolazione, è necessario effettuare un percorso riabilitativo con un progressivo aumento del carico al fine di migliorare la funzionalità dell’articolazione.
Il programma riabilitativo sarà specifico per ciascun paziente e definito in base alla situazione individuale e agli obiettivi personali, anche in termini di ritorno all’attività sportiva.