TRAUMATOLOGIA DELLO SPORT
Il ginocchio può presentare alterazioni e lesioni a carico delle diverse strutture che lo compongono (legamenti, menischi, tendini, cartilagine). Spesso si ritrovano combinazioni di lesioni che rendono ancora più complesso l’approccio alla patologia articolare.
Un classico esempio è l’associazione della rottura del legamento crociato anteriore con lesioni meniscali, come pure il riscontro di lesioni cartilaginee associate ad instabilità rotulee o deviazioni dell’asse di carico (ginocchio varo o valgo). Grazie all’evoluzione delle tecniche e dei biomateriali riusciamo ad ottenere risultati sempre più soddisfacenti.
Su tutte, l’artroscopia ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nella chirurgia del ginocchio, ottenendo un’importante riduzione dell’invasività chirurgica e dei tempi di recupero.
Lesioni più frequenti
- Lesioni legamentose
- Lesioni meniscali
- Lesioni muscolari
- Lesioni tendinee
- Lesioni cartilaginee
- Lesioni legamentose
- Lesioni meniscali
- Lesioni muscolari
- Lesioni tendinee
- Lesioni cartilaginee
Lesioni legamentose del ginocchio
I legamenti del ginocchio sono molto resistenti perché costituiti di dense fibre collagene, distribuite parallelamente alle forze di trazione che si esercitano su di essi.
Le lesioni legamentose sono le più frequenti tra quelle degli arti inferiori, la maggior parte delle quali sono provocate dagli sport di salto e contatto. Quando si verificano, il ginocchio viene sovraccaricato in punti inusuali ed il corpo intero cerca di controbilanciare il peso, con possibile effetto domino dannoso per tutte le altre strutture articolari.
I legamenti possono essere danneggiati singolarmente o in combinazione di più di essi, generando lesioni definite multilegamentose. Maggiore è il numero di legamenti coinvolti, maggiore sarà la gravità del danno e, ovviamente, i tempi di recupero post operatori. Le strutture legamentose più frequentemente coinvolte sono: il legamento Crociato Anteriore (LCA), Posteriore (LCP), Collaterale Mediale (LCM), posteriore obliquo (POL), Antero-Laterale (ALL) e il Punto d’Angolo Postero-Esterno (PAPE).
Il tratto che interessa la lesione può essere quello intermedio, con scarsa capacità riparativa, oppure quello inserzionale, dove le proprietà biologiche autoriparative risultano superiori. Tipiche dei soggetti giovani in accrescimento sono i distacchi osteo-legamentosi, ovvero l’avulsione ossea dell’intera porzione inserzionale legamentosa; esempio tipico è l’avulsione della spina tibiale anteriore del legamento crociato anteriore nel giovane sciatore.
Nei casi di lesioni lievi il trattamento può essere semplicemente conservativo, all’interno di un processo riabilitativo delle funzionalità motorie del paziente.
In casi più gravi si deve invece ricorrere all’intervento chirurgico, che può avvenire contemporaneamente su tutti i legamenti o procedere per singole sezioni, frapponendo periodi di recupero muscolare ed articolare tra i diversi tempi chirurgici. L’artroscopia ha radicalmente cambiato la chirurgia ricostruttiva legamentosa del ginocchio.
Lesioni del menisco
I menischi sono due strutture di tessuto elastico, ben incastrate tra femore e tibia che assolvono ad innumerevoli compiti basilari per il ginocchio, tra cui distribuzione equa dei carichi, stabilità e nutrizione delle strutture articolari. È proprio per la funzione strategica di queste strutture che è necessario conservarne l’integrità.
Le lesioni meniscali, siano esse traumatiche per traumi sportivi da cambi improvvisi di direzione, ricaduta da salti o rotazioni del ginocchio (calcio, basket, pallavolo, sci…) o degenerative, da usura naturale o in presenza di piccoli traumi (per esempio rialzandosi dopo prolungato accovacciamento), riducono fortemente la loro funzione protettiva, specialmente nei confronti della cartilagine.
Le lesioni meniscali vengono distinte per tipologia e sede: radiale, longitudinale, lesione a flap, a manico di secchio, lesione orizzontale (cisti meniscali), degenerative, root lesion (lesioni a carico delle radici meniscali) e ramp lesion (lesioni a carico del muro meniscale).
I trattamenti moderni variano a seconda dell’entità del danno e della qualità del tessuto lesionato. Si va dalle riparazioni con suture meniscali alle ricostruzioni parziali con sostituti sintetici, sino ai trapianti di interi menischi. Ad oggi le tecniche artroscopiche consentono il trattamento di quasi tutte le lesioni meniscali e solo raramente è necessario ricorrere alla chirurgia aperta.
Nei casi di lesioni irreparabili su menischi degenerati, con completa insufficienza della funzione meniscale, una soluzione all’avanguardia consiste nella sostituzione completa con protesi meniscale in materiale plastico. L’innovazione di questa tecnica sta nell’essere minimamente invasiva, senza necessità di ancoraggio della protesi al tessuto meniscale residuo.
Tra le varie soluzioni oggi disponibili nella patologia degenerativa del menisco, il trattamento conservativo “puro” fa della fisioterapia l’approccio migliore per ridurre al minimo le conseguenze negative dell’usura meniscale.
Lesioni del menisco
I menischi sono due strutture di tessuto elastico, ben incastrate tra femore e tibia che assolvono ad innumerevoli compiti basilari per il ginocchio, tra cui distribuzione equa dei carichi, stabilità e nutrizione delle strutture articolari. È proprio per la funzione strategica di queste strutture che è necessario conservarne l’integrità.
Le lesioni meniscali, siano esse traumatiche per traumi sportivi da cambi improvvisi di direzione, ricaduta da salti o rotazioni del ginocchio (calcio, basket, pallavolo, sci…) o degenerative, da usura naturale o in presenza di piccoli traumi (per esempio rialzandosi dopo prolungato accovacciamento), riducono fortemente la loro funzione protettiva, specialmente nei confronti della cartilagine.
Le lesioni meniscali vengono distinte per tipologia e sede: radiale, longitudinale, lesione a flap, a manico di secchio, lesione orizzontale (cisti meniscali), degenerative, root lesion (lesioni a carico delle radici meniscali) e ramp lesion (lesioni a carico del muro meniscale).
I trattamenti moderni variano a seconda dell’entità del danno e della qualità del tessuto lesionato. Si va dalle riparazioni con suture meniscali alle ricostruzioni parziali con sostituti sintetici, sino ai trapianti di interi menischi. Ad oggi le tecniche artroscopiche consentono il trattamento di quasi tutte le lesioni meniscali e solo raramente è necessario ricorrere alla chirurgia aperta.
Nei casi di lesioni irreparabili su menischi degenerati, con completa insufficienza della funzione meniscale, una soluzione all’avanguardia consiste nella sostituzione completa con protesi meniscale in materiale plastico. L’innovazione di questa tecnica sta nell’essere minimamente invasiva, senza necessità di ancoraggio della protesi al tessuto meniscale residuo.
Tra le varie soluzioni oggi disponibili nella patologia degenerativa del menisco, il trattamento conservativo “puro” fa della fisioterapia l’approccio migliore per ridurre al minimo le conseguenze negative dell’usura meniscale.
Lesioni muscolo-tendinee del ginocchio
Tutte le strutture che partecipano al movimento articolare di flesso-estensione del ginocchio possono subire danni a carico di una o più porzioni dell’unità muscolo-tendinea. Di solito le lesioni a carico di muscoli e tendini si presentano in soggetti con elevate richieste funzionali, con muscolatura che lavora ai limiti delle proprie capacità.
Di contro si possono riscontrare lesioni, anche per traumi lievi, in soggetti con fattori che alterano le proprietà biologiche di tali strutture, come l’età avanzata, la degenerazione artrosica, malattie metaboliche e/o reumatologiche, obesità ed uso di farmaci (fluorochinolonici, corticosteroidi ed anabolizzanti).
Tra le lesioni muscolari i flessori del ginocchio, in particolare il bicipite femorale ed i gemelli (polpaccio), sono quelli più colpiti. Per quanto riguarda invece le lesioni tendinee, sicuramente l’apparato estensore del ginocchio risulta la struttura più frequentemente danneggiata e il tendine quadricipitale è quello spesso più interessato.
L’area colpita è dolorosa, gonfia ed i pazienti con completa lacerazione tendinea non riescono a mantenere la stazione eretta o ad estendere il ginocchio mentre sono seduti. La diagnosi è clinica, confermata da esame ecografico (estemporaneo), eventualmente approfondito con la risonanza magnetica.
La riparazione chirurgica deve essere eseguita in maniera tempestiva. A seconda della porzione lesa si eseguono suture dirette, reinserzione con ancore oppure con viti. In caso di rotture su tendini degenerati, le suture vengono spesso rinforzate dall’utilizzo di membrane biologiche (PRP), tendini autologhi (autograft), o sostituti sintetici (scaffold). Queste tecniche possono aumentare la probabilità di successo ed accorciare i tempi di recupero.
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